venerdì 17 maggio 2013

Mani in pasta!



Cari amici,
ecco finalmente giunto il momento di raccontarvi una ricetta che mi ha accompagnata dall'altra parte dell'europa per portare un po' di sapori di casa nel cottage irlandese dove vivono mio fratello e sua moglie giapponese.
Siamo stati a trovarli nell'occasione del loro matrimonio, è stata una cerimonia molto semplice ma essenziale dove abbiamo avuto il piacere di conoscere la famiglia giapponese di Tomi, mia cognata. E' stato un incontro molto toccante, due famiglie lontane che si sono abbracciate intorno all'amore di due giovani (mattacchioni! aggiungo tra parentesi e con un sorriso sul volto).
Nei giorni in cui ci siamo trattenuti in Irlanda ognuno di noi ha sfoderato le sue carte migliori per quanto riguarda la cucina; Tomi ha preparato un sushi delizioso (ho scoperto che sushi in giapponese vuol dire riso condito con molte cose e con del pesce) con pesce irlandese affumicato, pezzetti di avocado, funghetti (non allucinogeni), uovo affrittellato (come quello che trovate nel riso alla cantonese), piselli e tanti altri ingredienti. Un piatto saporitissimo e colorato. Teo (mio fratello) ha cucinato con Rose (mia sorella) un salmone al forno accompagnato da una salsa fatta di besciamella e bacche di ginepro, il tutto servito insieme a un riso selvatico..stupendo! (quanto mi mancano le invenzioni culinarie di Teo..)
E' così giunto il mio turno..e ho proposto un piatto semplice, ma allo stesso tempo molto gratificante per il palato: la pasta fatta in casa.
Abbiamo acquistato tutti gli ingredienti per la pasta (farina e uova) e per il sugo (un ragù finto fatto con soffritto di carote, sedano, cipolla e salsa di pomodoro) e ci siamo messi all'opera. Io ho, per così dire, diretto i lavori, come in una vera cucina di un ristorante rinomato. Sono stata chef per un giorno!
Sul tavolo di legno ho disposto più o meno 600 g di farina e ho aggiunto 5/6 uova (non mi ricordo esattamente, l'importante è che la pasta diventi elastica e che non facciate uso di acqua per impastare ma solo di uova) nel centro della fontana di farina. Ho aggiunto sale quanto basta (il miglior modo per capire e assaggiare!) e ho continuato ad impastare. Quando la sfoglia aveva raggiunto una consistenza che mi soddisfava mi sono fermata. Al tatto deve risultare liscia, elastica, non troppo secca, e agli occhi...molto gialla, visto il consistente uso di uova (se siete vegani...al posto dell'uovo l'acqua e consultate i blog di vegani che sono un pozzo di sapere.. http://www.veganblog.it/author/marianna-s/).
A questo punto datevi un po' di pace e lasciate riposare l'impasto per mezz'oretta circa.
Dopo aver fatto una merenda o uno spuntino rigeneratore che vi avrà restituito le energie necessarie potrete affrontare la seconda fase... terribile se siete dei fan del mattarello!
Io mi colloco nella categoria "fan del mattarello" (diciamo più per necessità, visto che non ho la macchinetta per stendere la pasta) e così in un cottage irlandese scaldato dal tepore della cucina economica mi sono messa a stendere con tutta la forza che avevo in corpo. Il mattarello era una barzelletta (lo potete vedere nella foto in cui prepariamo i ravioli) ma non mi sono lasciata scoraggiare e stendi stendi è venuta una sfoglia abbastanza fine (tipo fettuccine). Tagliarla è stata un po' un problema; Teo e Tomi avevano appena comprato il tavolo di legno che non poteva assolutamente essere inciso. Ho risolto spostando la sfoglia su un tagliere d'ulivo.
E' sopraggiunta poi la questione di dove lasciare asciugare le tagliatelle.. ho legato due spaghi sopra la cucina economica e una ad una le abbiamo "stese" come panni al sole.


Poi abbiamo fatto un po' le grulle...


... soprattutto Rose!


E dopo circa quaranta minuti di asciugatura le abbiamo tirate giù e disposte (infarinandole) nel contenitore di legno che si usa per il sushi portato a Tomi dalla sua famiglia giapponese.


Un vero gemellaggio Italia-Giappone!


Per la cottura..impossibile darvi un tempo di cottura! Dipende da quanto le fate spesse, quindi assaggiatele e basta. Se vi piace mantecarle col sugo, scolatele un po' più al dente.
Ecco le tagliatelle al ragù finto in tavola!! (il piatto con il Monte Bianco di parmigiano deve essere il mio.. ;-) la solita golosona!)


Sono piaciute così tanto che il giorno dopo abbiamo fatto anche i ravioli. Il procedimento per la pasta è esattamente lo stesso. Preparate un ripieno di ricotta e spinaci (ottimo anche l'abbinamento cavolo nero-ricotta) e conditelo con sale, pepe, se vi piacciono un po' di mandorle tritate. Disponete il ripieno al centro di un quadrato 5/6 cm per lato e piegate il quadrato a metà. Verranno dei bellissimi ravioli triangolari (ricetta pesarese). Conditeli con burro e salvia. Noi ne abbiamo fatti talmente tanti che li abbiamo congelati.




Buon appetito!
Cristina

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